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IL MULINO DELLO SPIRITO


Davide Basile è un ragazzo di quasi trent'anni che per poter frequentare il dottorato in Informatica e vivere a Bologna lavora come rider e cubista. Alla morte del nonno materno - con il quale non ha mai avuto rapporti costanti - eredita la gestione del suo orto cittadino. Inizialmente l'idea di portare avanti questo hobby gli sembra piuttosto insensata, ma grazie all'amicizia di Angela, un'insegnante di lettere in pensione, decide di tenerlo e in poco tempo impara a prendersene cura. Questo contatto con la vita all'aria aperta e il faticoso lavoro manuale gli fanno scoprire un mondo con cui inizia a entrare in sintonia. Alcuni mesi dopo un notaio lo informa che suo nonno gli ha lasciato in eredità una proprietà immobiliare sugli Appennini. Carico di entusiasmo Davide pensa che la sua vita sia giunta a una svolta fortunata: il concorso per ottenere un posto fisso è alle porte e la vendita del bene potrebbe risolvere i suoi problemi economici. Purtroppo, non solo l'eredità si rivela essere il rudere di un vecchio mulino ubicato al centro di una delle valli più ventose degli Appennini (Valventosa), ma non riuscirà neppure ad aggiudicarsi il concorso all'università. Deluso e spinto da un sentimento di rivalsa, decide così di mollare tutto e di trasferirsi a Sassofrasso, dove si trova il rudere, che in un lontano passato, era appartenuto a un brigante di nome Gaetano Prosperi detto Lo Spirito, ancora capace di suscitare superstizioso timore tra i montanari. Nel borgo instaurerà rapporti di profonda amicizia con gli abitanti: Viola, Thomas e il suo cinghiale Malestro, Roberto detto l'Elfo, il burbero Otello, la tedesca centenaria e la Stria Agata. Quando un rappresentante della DiamondWind, azienda cinese leader nel settore dell'eolico, giunge a Sassofrasso per convincere comuni e paesani a installare pale eoliche e a svendere i poderi si batterà con tutte le sue forze per la difesa della Natura che ha imparato ad amare.

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Karly Penrose e il mistero dei petròglifi.


Sono trascorsi ormai due anni da quando Karly Penrose ha intrapreso il viaggio alla ricerca di Douglas Staedtler assieme ai suoi inseparabili amici, Lars von Kanokkia e La Wanda. Ma una nuova avvincente e misteriosa sfida attende i nostri eroi tragicomici. Quale tremendo segreto ha portato con sé nonna Alchemilla? Chi è veramente Charles Ernst Penrose? Attraversando i deserti ventosi dello Yemen e il paesaggio nordico dei Sami, senza dimenticare le acque dell’Atlantico sconfinato e i boschi di Gibilterra, Karly e i suoi amici vivranno un'avventura ricca di colpi di scena insieme a personaggi irresistibili e sopra le righe. Un viaggio per capire se stessi, gli altri e il mondo in cui viviamo.


Dov'è finito Douglas Staedtler?


Karly Penrose è un'ex ricercatrice: una mattina riceve un pacchetto indirizzato in realtà a Douglas Staedtler, suo vecchio collega scomparso misteriosamente. Con il pretesto di riconsegnare l'oggetto al destinatario decide così di iniziare un avventuroso viaggio in giro per il mondo insieme a due amici (Lars e La Wanda) alla ricerca di Douglas. Questo lo spunto con il quale Patrizia Muzzi dà respiro ad un romanzo ironico ed onirico nel quale vengono raccontate le peripezie di tre stralunati antieroi. Un racconto essenziale e divertente che fonda la sua fruibilità su un linguaggio scorrevole ed immediato che ha il sapore delle storie narrate intorno al fuoco.



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Qualcosa - diretto da Paolo Nori

 
Qualcosa n. 3 è il frutto del lavoro di una cinquantina di persone che, dal 2015 al 2018, si sono incontrate, a Bologna, per provare a fare un libro insieme. All'inizio avevano pensato di intitolarlo Niente perché gli piaceva poter rispondere, a chi chiedeva: «Dove state andando?», «A far Niente». Poi, fare Niente si è rivelato un compito al di sopra delle loro forze e si sono trovati, qualche mese dopo, a immaginare un altro libro, che adesso, è incredibile, sta per uscire, si chiama Qualcosa. Qualcosa n. 3 è un book-magazine che raccoglie i racconti, le digressioni e i calembour di 21 autori, alcuni più noti, come Daniele Benati, Andrea Moro, il cantautore Dente, il politico e critico musicale Luigi Manconi, e altri meno noti, ma che ugualmente si riconoscono nella scuola dei sapodisti (parola emiliana che significa «se potessi»), la scuola di quegli artisti, scrittori e poeti che, se potessero, se avessero tempo, energie e talento, farebbero delle cose bellissime, ma, purtroppo, non possono.
 
 

Racconti a tavola.

 
La tavola è come la vita. Apparecchiata con eleganza o affastellata di cose inutili e pretenziose. Piena di “strade e di negozi” (citando Gaber). Candida come l’ala di un angelo o sporca come i tovaglioli di seconda mano dei bevitori di rum nei peggiori bar di Caracas. Può essere affollata di cibi e bevande. Oppure desolatamente vuota come un salone di parrucchiere di lunedì. È un test infallibile, più del 730, per capire se siamo ricchi, poveri o una via di mezzo. Altro che lettino dello psicoanalista: solo la tavola ci permette di capire di che pasta siamo fatti, nel bene e nel male. La tavola, dunque, siamo noi. La conferma, ancora una volta, giunge dall’antologia che raccoglie gli autori selezionati dal Concorso letterario nazionale “Racconti a tavola” promosso da Historica edizioni (con il patrocinio di Unaga).


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Ti racconto il Mulino - Ed. ZINES


 
l libro raccoglie i racconti selezionati dalla giuria della prima edizione del concorso letterario “Ti racconto il Mulino”, iniziativa dell'Associazione Amici del Molino Scodellino in collaborazione con l'Aiams (Associazione Italiana Mulini Storici) e la rivista Leggere:tutti. Un'antologia di racconti inediti brevi dedicati ai mulini e al mondo sociale, economico e storico gravitato intorno ad essi. Racconti di fantasia o ispirati a fatti reali che fanno riferimento all'attività dei mulini - come la macinatura della farina e il pane - e alle situazioni sociali, culturali e storiche che avevano il mulino, la sua vita e la sua economia come punto di riferimento.
 
 

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