Cuba Liber è una filosofia di vita. Berremo libri per voi. Letture e liberi pensieri. Libri di ogni genere e tasso alcolemico per condividere tutto quello che ci passerà per la mente durante la sbornia. Le nostre non saranno recensioni, ma ci abbandoneremo a fuggevoli associazioni di idee, come diceva Wislawa Szymborska. Grandi classici, novità editoriali, libri per ragazzi e per persone vintage. Una sola regola: i libri saranno proposti dalle nostre fide bibliotecarie. Cuba liber nasce dalla collaborazione con la biblioteca di Corticella di Bologna. (Qui possiamo ubriacarci senza timori.)
Darwin non era molto sexy. Pieno di ansie, di timori. Soffriva di mal di mare, di mal di stomaco, di calvizie… una vera tragedia. Nonostante questa sua immagine poco attraente, molti anni fa decisi di studiare scienze biologiche, anche se ad attrarmi più che la biologia dell’evoluzione e la zoologia sistematica furono la genetica e le neuroscienze, materie più inesplorate e anarchiche. Sjöberg e io abbiamo compiuto gli stessi studi e siamo entrambi usciti da quel mondo pur rimanendone attratti e credevo che questo ci rendesse un po’ simili. In realtà, siamo due persone completamente diverse: lui è stato spinto verso le scienze dall’impulso innato di dover elencare, catalogare, o meglio, classificare. Io, al contrario, detesto organizzare le cose o gli animali in classi, gruppi, odio la nomenclatura, i lavori ripetitivi e mnemonici mi annoiano a morte.
“Ora, già non si riconoscono più queste contrade. S’è cominciato quando vennero i Francesi, a tagliar boschi come fossero prati che si falciano tutti gli anni e poi ricrescono. Non sono ricresciuti. Pareva una cosa della guerra, di Napoleone, di quei tempi: invece non si smise più. I dossi sono nudi che a guardarli, noi che li conoscevamo da prima, fa impressione.” (Il Barone Rampante, Italo Calvino)
Peter Wohlleben è un biologo tedesco che per oltre venti anni ha intrapreso la carriera della guardia forestale e che ora gestisce un bosco ai confini tra la Germania e il Belgio. I suoi libri sono tradotti in tutte le lingue e svettano nelle classifiche di vendita. “La saggezza del bosco”, pubblicato nel 2013, è arrivato in Italia solo ora, tradotto e distribuito da Garzanti. Mi aspettavo un libro farcito di romanticismo e di effetti speciali, non so dirvi il perché. Pagina dopo pagina, ho iniziato a entusiasmarmi e a soffrire, a desiderare che l’essere umano non fosse mai nato e nello stesso tempo a sentire forte l’esigenza di abbandonare ogni cosa per seguire il pragmatico Peter tra gli ultimi brandelli di foresta vergine presente sul nostro continente.
‘…l’ispirazione non è un privilegio esclusivo dei poeti o degli artisti in genere. C’è, c’è stato e sempre ci sarà un gruppo di individui visitati dall’ispirazione. Sono tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro e lo svolgono con passione e fantasia. Ci sono medici siffatti, ci sono pedagoghi siffatti, ci sono giardinieri siffatti e ancora un centinaio di altre professioni. Il loro lavoro può costituire un’incessante avventura, se solo sanno scorgere in esso sfide sempre nuove. Malgrado le difficoltà e le sconfitte, la loro curiosità non viene meno. Da ogni nuovo problema risolto scaturisce per loro un profluvio di nuovi interrogativi. L’ispirazione, qualunque cosa sia, nasce da un incessante “non so”.’ (Lettura al Premio Nobel, traduzione Giovanni Nuscis) ...VAI ALL'ARTICOLO