Passo dalla mia bibliotecaria di fiducia, ha messo da parte per me tre volumi. Mentre attendo che il prestito sia registrato, vedo esposto un libro dal titolo e dalla copertina accattivanti: “Alberi sapienti, antiche foreste” di Daniele Zovi (edito dalla UTET, pagine 310, euro 20) e decido di aggiungerlo alla lista.
“Non hanno occhi, ma vedono. Non hanno naso, ma sentono gli odori. Non hanno orecchie, ma ascoltano. Non hanno dita ma toccano. E ricordano, dormono, amano, dimostrano simpatie e antipatie”.
Lo leggo in due giorni. Mi piace molto: è pieno di citazioni da sottolineare (e non dimenticare) che invogliano la lettura di altri libri, di storie di alberi, di racconti di un passato recente e di uno molto antico, è anche pieno di cuore.
Sono tante le pubblicazioni dedicate al mondo vegetale apparse sugli scaffali in questi ultimi anni e i motivi credo che siano principalmente due. Il primo, perché sono innumerevoli le scoperte scientifiche che rivelano a noi esseri umani che le piante sono dotate di una intelligenza ancora tutta da scoprire (non a caso ormai parliamo di Neurobiologia Vegetale).